Questo post non piacerà a tutti, già lo so. Alcuni staranno disperatamente cercando per il web la soluzione magica per vivere con due spicci al mese, per smettere una buona volta di lavorare e, soprattutto, per evitare di far fatica nel farlo. Purtroppo qui per i miracoli ci stiamo ancora attrezzando attrezzando, quindi non aspettatevi un corso accelerato di riti voodoo o la grande chiave del successo per fare tutto senza sforzo, qui posso darvi solo i consigli che a loro tempo mi hanno aiutato a impostare la mia vita di adesso, che comunque, ci tengo a precisarlo, non è perfetta ed è in continuo divenire, e che mi hanno effettivamente permesso di arrivare a potermi permettere di vivere serenamente con un solo stipendio e poco più di 1000 euro ogni mese a disposizione.
Come tutto è cominciato
Quando sono uscita da casa dei miei genitori, per andare a convivere, entrambi avevamo un lavoro sicuro, fisso, stabile e sufficientemente remunerativo. Potevamo stare bene, permetterci gli sfizi che volevamo, acquistare quello che volevamo e avevamo davanti entrambi una brillante carriera che, nel tempo, avrebbe portato più soldi, più risparmi, più acquisti. Potersi permettere di comprare oggetti era la cosa che preferivo in assoluto, letteralmente stavamo affogando negli oggetti e il nostro piccolo appartamento non bastava più.
Così circondati di “cose” abbiamo acquistato una casa più grande, dove potevamo accumulare ancora più cose e, coi nostri soldi, acquistare ancora più cose, e mobili dove stipare le nostre cose.
La casa ha iniziato a diventare difficile da gestire, pulire, ordinare, inoltre non avevamo letteralmente mai tempo per fare nulla che avesse un senso, mentre invece avremmo voluto molto di più. Non volevamo più prendere cibo pronto perchè non avevamo tempo per cucinarlo, oppure acquistare quello che avremmo potuto fare in casa. Non volevamo più sprecare cibo perchè troppo distratti per ricordarci della sua giacenza nel frigo nè riempirci di oggetti usa e getta perchè così potevamo fare prima.
Presto ho iniziato a vivere uno stato di frustrazione. Volevo una vita migliore che i soldi non potevano acquistare ma per quanto provassi e riprovassi non riuscivo ad avere il tempo per organizzarla ‘sta vita. E il tempo, nemmeno quello di compra coi soldi.
Ho passato anni a chiedermi come fare a cambiare le cose, come fare a non arrendermi e diventare la consumista arresa che non volevo diventare. Poi la situazione sul mio posto di lavoro è improvvisamente peggiorata. Ho fatto carriera, ho vito premi aziendali, mi hanno dato aumenti e responsabilità, ma assieme a tutto il pacchetto mi hanno dato anche più lavoro e l’azienda ha iniziato a richiedere più disponibilità di tempo, molto più tempo. Ecco, qui torniamo al concetto che il tempo non si compra col denaro e quello sprechi non te lo ridà indietro nessuno. Per me quello era veramente tempo sprecato, tempo che non potevo trascorrere con la mia famiglia, tempo che non potevo trascorrere a vivere una vita serena e felice. Sabati, trasferte, party aziendali, straordinari, alla fine anche le domeniche. E quando è arrivata la richiesta di lavorare tutti e sette i giorni di una settimana intera mi è tornata in mente una frase che tutti dovrebbero iniziare a ripetere a se stessi:
…nessuno, dico, nessuno, al termine della propria vita, sul letto di morte, ha mai rimpianto di aver dedicato troppo poco tempo al lavoro…
La cosa mi stava decisamente facendo ammalare, vivevo una vita di successo ma che non era la mia e tutti i soldi che mi davano potevano solo comprare altri oggetti, non tempo e non la serenità che mi mancava. Eppure non riuscivo a decidermi a fare quel passo, non trovavo il coraggio di mollare tutto con la paura di non avere più quei soldi, di non poter tornare indietro se non avesse funzionato. Spedavamo molto più di un solo stipendio ogni mese, avevamo un mutuo e la certezza di mettere sempre da parte molti risparmi. Che cosa avremmo fatto se i soldi non fossero bastati?
Poi ho iniziato a riflettere e ho capito che forse ero io a sbagliare punto di vista. Sono io ad essere padrona della mia vita e delle mie decisioni. Come imposto la mia vita e, di conseguenza, il suo costo sono io. Ero io, quindi, a dover regolare il costo della mia vita sulla base delle mie possibilità e non il contrario.
Avevo incontrato il minimalismo e la sua filosofia di vivere una vita più ricca di tempo, non di cose, tarata sulla base ddelle proprie possibilità e non comandata dal denaro.
E nel momento in cui il lavoro mi stava portando via tempo e salute ho deciso di reagire e cambiare la mia vita, il passo mi sembrava enorme, avevo un’enorme paura eppure mi sono buttata. Mi sono licenziata e, insieme a mio marito, abbiamo ricostruito la nostra vita basata su un solo stipendio. 1000 euro al mese a disposizione e tutto da rifare.
Vale la pena vivere con un solo stipendio?
Sì, davvero. Da quando ho iniziato, dopo tutta quella paura iniziale, non smetterò mai di dire quanto maledettamente ne sia valsa la pena. Non solo, il primo passo che consiglio a chiunque voglia vivere una vita più semplice è:
vivete con meno.
Nessuno qui sta dicendo che da domani dovete diventare casalinghe anni 50 con la fascia e il grembiule, vi chiedo solo di valutare questo passo e riflettere su quanto possa cambiare la vita dedicare meno tempo al guadagno e più tempo alla vostra vita.
Se siete una coppia potreste valutare, come noi, di vivere con un solo stipendio, a voi decidere quale dei due sulla base delle vostre esigenze e aspirazioni. Se siete da soli potreste semplicemente vivere con meno, meno inchiodati al lavoro, con un part-time o un lavoro semplicemente meno impegnativo.
Quando ho deciso una volta per tutte di lasciare e imbrcarmi in questa avventura mi sono sentita dare della pazza. Mi dissero che nessuno sarebbe stato così stupido da lasciare andare un lavoro a tempo indeterminato in tempi di crisi. Peccato che questa era proprio l’arma che le aziende usano di continuo per incatenarci alla scrivania; se solo tutti noi scegliessimo la nostra vita prima che il lavoro, se non ci lasciassimo schiacciare dai soldi e dal bisogno di consumare e accumulare, allora nessuno avrebbe il potere di toglierci il tempo di vivere.
Vale la pena di imparare a vivere con meno perchè vale la pena di lottare per avere una vita migliore.
Come si fa a vivere con un solo stipendio?
Ancora una volta, non sono qui a darvi la soluzione pereftta acchiappa click, posso però dirvi come ha funzionato per me.
Innanzitutto c’è un consiglio che se solo avessi ricevuto prima mi avrebbe evitato molti problemi e molte paure:
se avete in mente di puntare ad una vita minimal, serena e meno dedita al consumismo, cominciate fin da subito a vivere con uno stipendio solo (o con meno di quello che guadagnate attualmente n.d.r.). Fate come se quella quota in più non esistesse proprio e mettetela da parte prima ancora di vederla. Avrete il tempo di sbagliare e imparare e quando sarete pronti avrete anche da parte una quota da investire nella vostra nuova vita.
Purtroppo mi sono imbattuta tardi in questo consiglio e il mio percorso è stato un salto nel buio. Non ho potuto fare altro che mettere da parte la liquidazione che mi hanno dato per le mie dimissioni e iniziare così la mia avventura.
All’inizio è stato un po’spiazzante, ma poi il primo impatto che mi è arrivato è stato quello di tutte le spese che semplicemente non avevo più di mezzo: niente più trasporti per arrivare al lavoro, niente più necessità di avere due guardaroba diversi per essere elegante per il lavoro, niente più medicine per guarire i problemi di salute causati dal lavoro, niente più mensa da pagare o soldi da spendere in cibi pronti da usare in mancanza di tempo. I vantaggi possono essere diversi per ognuno ma ho subito visto come tutta una serie di spese si siano automaticamente volatilizzate.
Subito dopo è arrivata una nuova consapevolezza, ora potevo finalmente lavorare sul nostro stile di vita.
Mio marito guadagna 1600 euro al mese, scarsi, e 600 se ne vanno grazie al profumato mutuo acceso per la nostra casa, ne restano 1000 da cui ricavare il necessario per vivere, pagare le spese e mettere da parte dei risparmi. Ebbene, ce la facciamo! Non sento che mi manca qualcosa, trovano posto anche gli svaghi e le esperienze che riempiono la nostra vita. Come ce l’abbiamo fatta? Con fatica, impegno e un sacco di buona volontà.
A costo di risultare poco popolare sappiate che per me, sì, è la buona volontà che riempie la pancia, mette il cibo sulla tavola e vi fa vivere una vita serena. Le cose non hanno funzionato subito a meraviglia per noi, ci sono stati momenti difficili e trovare equilibrio ed organizzazione ha richiesto tempo e fatica. Ma dopo due anni mi sento fiera di quello che ho fatto, delle mie scelte e dell’impegno che ci metto ogni giorno.
Si può vivere con un solo stipendio e 1000 euro al mese mettendoci impegno, lavorando su se stessi e sul proprio stile di vita ogni giorno.
Non vedo l’ora di parlarvi di come abbiamo costruito e affrontato questa vita, di come abbiamo abbracciato uno stile di vita semplice e frugale e di come questo ci abbia resi semplicemente una famiglia serena. Però come prima cosa volevo dirvi di non credere alle ricette per risparmiare con uno schiocco di dita, vivrete con meno solo se lo vorrete davvero e se imparerete a essere felici con quello che avete. Ecco come si fa.
Sì, ma quindi? Casalinga a tempo pieno?
Fin qui sembra quasi che non vi abbia detto un bel niente, eppure per me è stato proprio questo cambio di prospettiva a permettere che tutto accadesse. Da lì in avanti quello che mi sembrava impossibile è stato possibile e il mio “inizio a licenziarmi e poi trovo un nuovo lavoro” si è trasformato in un vero lavoro a tempo pieno dedicato alla nostra casa e al nostro stile di vita.
Raccomando a tutti di vautare questa idea o almeno una sua versione, a tutti coloro che si sentono in qualche modo schiacciati dalla propria vita e vorrebbero uscirne. Da casa posso gestire in maniera rilassata il nostro stile di vita minimal, l’economia domestica, posso finalmente occuparmi dell’autoproduzione che prima non avevo assolutamente il tempo di curare. Non solo ho eliminato automaticamente una serie di spese che neanche mi accorgevo di avere andando al lavoro, ho potuto trasformare la nostra vita e posso occuparmi della sua gestione.
Ho gettato all’aria il consumismo, la grande distribuzione, soprattutto lo spreco insensato che ci sentiamo obbligati a seguire. Ci stiamo ancora lavorando su e ogni giorno è un piccolo, nuovo traguardo, ma il risultato è impagabile. La mia vita è finalmente serena, la mia famiglia è serena. C’è tempo per curare le esperienze e gli affetti ma anche tantissimo lavoro sempre da fare.
Inoltre il minimalismo, la decrescita, l’autoproduzione e lo zero spreco mi permettono di vivere ogni giorno nella piena e completa consapevolezza, in pace con l’ambiente e con i pochi mezzi economici che abbiamo, senza che ci manchi niente.