Passare dagli assorbenti usa e getta alla coppetta mestruale è stato, credo, il mio primo vero passo verso la frugalità e l’eco-bio, il punto è che non è stato un passo semplice, è stata una decisione piena di dubbi e poi è stata necessaria pratica e un briciolo di costanza per arrivare a dei buoni risultati. Tra poco vi spiegherò che cosa intendo, alla fine mi sembra di capire che quello della coppetta mestruale sia un argomento piuttosto scottante e quindi ci tengo a raccontarvi la mia esperienza sperando di fare un po’di chiarezza, prima però…
Perchè è roba da veri uomini??
Beh è una battuta (LOL!), è la frase che mi viene in mente tutte le volte che penso alla mia esperienza col passaggio verso un ciclo mestruale più sostenibile.
In parte viene dal fatto che è stato proprio mio marito a darmi il LA per iniziare, e senza di lui probabilmente starei ancora a storcere il naso,quindi attenzione agli uomini in ascolto, non saltate questo articolo a piè pari, potreste essere voi la chiave del cambiamento più importante per le vostre donne!
Un po’ perchè tutte le volte che ci penso mi torna in mente quella scena del film “Robin Hood un uomo in calzamaglia” in cui i baldi amici di Robin Hood vanno al bagno ed uscendo si sistemano a gran fatica le collant verdi che portano accompagnando i loro sforzi con la battuta: “eh, ci vuole un vero uomo per indossare la calzamaglia!”
Ecco, solo per dire che per passare ad un ciclo mestruale sostenibile, eliminare l’enorme quantità di usa e getta tipica degli assorbenti tradizionali e passare ad un nuovo metodo che vi farà anche risparmiare un sacco di soldi un pochino di impegno ci vuole! Ricordate che difficilmente cambiere davvero la vostra vita in meglio se non siete disposti a mettervi in gioco ed uscire dalla vostra zona di conforto.

Il problema degli assorbenti tradizionali
Sul male oscuro degli assorbenti tradizionali, in rete, troverete migliaia e migliaia di indicazioni, dati, statistiche e altro. Io qui non intendo dilungarmi in una enorme trattazione, voglio portarvi la mia esperienza e raccontarvi i passi che mano a mano mi hanno portato alla vita sostenibile che faccio ora.
Per tutta la vita ho sempre usato gli assorbenti tradizionali, mi hanno anche insegnato che non sono mai esistite alternative e che pagare per migliaia di assorbenti usa e getta era ciò che ogni donna è formalmente obbligata a fare per tutta la sua vita fertile. Punto.
Il primo ciclo l’ho avuto a 11 anni non ancora compiuti e, complice un enorme sballamento ormonale e ovaie policistiche a pacchi, è sempre stato molto abbondante, molto doloroso, completamente incostante e ingestibile. Proprio come quello di milioni di altre donne.
All’inizio e fino ai, boh, diciamo 20 anni circa, ho usato assorbenti esterni, quelli classici in cui le pubblicità ci dicono che esistono con ali, senza ali, leggeri, pesanti, enormi, più o meno assorbenti e che comunque la mettiamo possiamo fare tutto quello che vogliamo indossandoli, come se non esistessero. Vero! Non dico che sia falso! Ma io ho ben presto trovato alcune condizioni a questo assunto:
- Devono avere per forza le ali, altrimenti si spostano causando un disastro enorme
- Devi provare e riprovare finchè trovi la marca che fa per te, e in molti casi i migliori non sono quelli del discount (nel mio caso quelli più economici si staccano perchè l’adesivo non tiene e mi creano irritazione)
- I materiale più innovativi effettivamente fanno la differenza in meglio (sì, sto pensando al famoso lactiflex e roba simile) ma costano un botto
- Devi cambiarne fino a 4 al giorno, diciamo 3, uno ogni otto ore, a volte ti svegli di notte per cambiarti. Hai botti di rifiuti e una spesa notevole, per quanto economici siano.
- Devi avere sempre cestini dell’immondizia a portata di mano, altrimenti è un casino.
- Cambiarti a casa di altri è vivere nella speranza che abbiano un cestino in bagno (spoiler: a casa dei miei fidanzati regolarmente non c’era)
- Se sei un po’sotto con le spese cercherai in tutti i modi di risparmiare, ottenedo assorbenti di materiale scadente o cambiandoti di meno, con tutte le conseguenze del caso
- Non deve fare caldo! io per stare mediamente bene dovrei vivere in Alaska probabilmente. Sarà che io soffro drammaticamente il caldo ma gli assorbenti esterni non fanno respirare la pelle e mi creano irritazioni da sudore con prurito e altre amenità
- Scordati il bagno al mare o in piscina o anche solo metterti in costume, almeno non con i materassi che toccavano a me
- Non è che ti devi proprio comperare della biancheria apposta ma le “mutande da ciclo” alla fine le abbiamo tutte!
- Se devi fare campeggio o altre attività simili avrai con te montagne di orribili rifiuti
Di punti sicuramente ce ne sono altri, più ci penso più me ne vengono ma proseguiamo nel viaggio che tanto penso che abbiate afferrato il punto.
Quando ho avuto un’età mediamente giusta ho sentito il bisogno di passare agli assorbenti interni. Qui le cose sono notevolmente migliorate secondo me, sicuramente gli spot in cui le donne mestruate e felici fanno tutto quello che vogliono è un po’più vicino alla verità, ma ancora su alcune cose non ci siamo:
- Non si risolve il problema dei cambi, ne devi fare anche di più di prima e anche se il tampone è più piccolo hai anche l’applicatore da gettare via. Quindi tutti i punti precedenti sui problemi del cambio non si risolvono!
- E’ più discreto, sicuramente! Puoi andare nell’acqua e prendere il sole in costume, però occhio al cordino, che se è lungo si vede ed è agghiacciante e se passi troppo tempo senza cambiarti si sporca sporcando anche tutto intorno a sè.
- A parità costano un po’meno, ma nel mio caso dovevo comprare anche dei salvaslip per alcuni particolari momenti a rischio.
- L’igiene conta tantissimo qui! Se non sei super sicura di poterti lavare le mani prima di maneggiarli lascia stare.
- Non ho comunque risolto il problema delle irritazioni, non mi soffoca più la pelle, ok, ma i residui di ovatta che restano nel mio corpo non sono un gran che e se non ti cambi veramente spesso l’irritazione diventa bella tosta.
- Sindrome da shock tossico! E’ un’evenienza anche rara quindi non correte via urlando, ma esiste, e sapere che un assorbente che sto pagando, sto creando una montagna di rifiuti e rischio pure la vita mi lascia atterrita.
Per chi non sapesse che cos’è la sindrome da shock tossico si prega di guardare qui.
https://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/18878-sindrome-shock-tossico
Quindi, quando ho raggiunto la mia indipendenza e l’onere economico e ambientale di gestire la mia igiene femminile è stato sulle mie spalle ho deciso che sta cosa non faceva proprio per me e ho iniziato a fare quello che tutti dovrebbero fare per ogni decisione della propria vita: informarmi!
A differenza di quello che mi era stato fatto credere fin da bambina esistevano delle alternative all’uso di assorbenti e tamponi, alternative che mi permettevano di fare scelte in linea con le esigenze del mio corpo, con cui non avrei più sofferto di disagi e irritazioni, che mi avrebbero permesso di tagliare definitivamente l’usa e getta, di spingermi verso lo zero-waste di questo campo, e soprattutto che mi avrebbero fatto risparmiare un sacco di soldi.
la soluzione è stata questa:

La coppetta mestruale come alternativa economica ed ecologia a tamponi ed assorbenti usa e getta
Il passaggio non è stato così immediato, diciamo che non mi ci sono buttata a pesce dicendo “oh che figata”, all’inizio, anzi, stavo storcendo un po’il naso e immaginando non pochi problemi nell’impalarmi con una coppetta di silicone. Sono umana e vagamente maldestra, sta cosa mi sembrava enorme e fonte di un sacco di disastri splatter.
Poi, come vi dicevo all’inizio dell’articolo mio marito (che allora era solo il mio ragazzo) è intervenuto in mio soccorso con un sacrosanto “a me non sembra una brutta idea, perchè non provi almeno?”.
E allora mi sono informata meglio, mi sono ripassata qualche guida e ho deciso di provare, il resto è storia!
Da qui in poi, invece che torturarvi con un wall of text noiosissimo vado per domande, ipotizzando quello che mi sarei chiesta io se mi fossi conosciuta prima (beh, insomma, avete capito cosa intendo no?). Soprattutto vediamo la questione coppetta mestruale con un briciolo di realismo, coi suoi pro e contro, senza essere edulcorati da quanto fa figo e alternativo dire in giro che la usate.
- Cos’è e come si usa in sostanza?
No perchè se ne parla ovunque e le foto si sprecano (come quella che vedete sopra) ma magari invece che voler leggere mille guide uno si chiede anche solo che cos’è.
La coppetta mestruale è un imbutino di silicone medico, molto flessibile e grossa quanto il cerchio che potete fare con indice e pollice (ma anche meno!), chiusa sul fondo ovviamente. Quando la donna ha il ciclo la deve sterilizzare, piegare su se stessa e infilarla nella propria vagina finchè non entra per tutta la sua lunghezza. Lasciandola andare si riapre per una larghezza pari a quella del canale vaginale della donna in questione (e non di più!) e se ne starà lì a raccogliere il sangue mestruale mentre scende, senza farlo uscire, per almeno 8 ore. Una volta giunto il momento di svuotarla, con un minimo di spinta muscolare e due dita la donna la sfilerà dal suo posto, la svuoterà ovunque sarà opportuno e, dopo averla sciacquata velocemente la reinserirà di nuovo.
Questo è tutto ciiò che dovete sapere.
- Come si impara ad usarla?
Facendo pratica!
Quando la comprate trovate nella scatola (di qualunque marca!) una guida all’uso che di solito è esaustiva. Vi consiglio comunque ci consultare il sito web della marca che avete scelto per avere ulteriori guide e un sacco di supporto. Davvero, marche come MoonCup (quella che uso io, ma anche molte altre) rispettano molto l’essere donna e la scelta etica di passare alla coppetta, non abbiate timore e fate domande, vi aiuteranno con estrema gentilezza!
Dopo esservi informate dovrete fare pratica, provare, sbagliare (munitevi di salvaslip finchè non siete esperte!) e in poco tempo diventerà naturale.
- E’ facile, sicuro e privo di errori?
Appunto, no! La prima volta che la usate azzeccare la misura del codino è una rottura di scatole e se la mettete male è pure dolorosa. Non serve “abituarsi alla sensazione” perchè non la si sente del tutto, e ce la si dimentica nel vero senso della parola (quindi attenzione), ma prima di arrivare a quello è probabile che sbaglierete qualcosa e vi sporcherete o dovrete fare pipì ogni cinque minuti perchè vi schiaccia l’uretra. Svuotarla poi non è una passeggiata le prime volte. Dovrete trovare la posizione giusta e la tecnica per non avere alcune tra le scene più imbarazzanti della vostra vita.
Niente di grave! Ponetevi delle domande, chiedete aiuto se serve e impegnatevi senza arrendervi al primo tentativo. Qualche salvaslip, un po’di calma, andate per tentativi iniziando dalle quattro confortevoli mura del vostro bagno e tutto andrà benone!
- E’ sicura per la salute? Risolverò i problemi di irritazione?
Sì, ma occhio all’igiene! Non avrete mai più problemi di allergia, non lascia residui nel vostro corpo, non vi creerà nessun tipo di irritazione se usata bene. Niente shock tossico ovviamente. Dovete solo stare attente a lavarvi le mani prima di toccarvi (ma questo varrebbe per tutta la sfera intima e dovreste comunque lavarvi le mani prima di usare la toilette), sciacquarla con acqua decente e sterilizzarla prima di usarla (all’inizio del ciclo intendo, non ogni singola volta che vi cambiate). Se non potete sciacquarla perchè siete in giro è meglio se la reinderite così com’è, non morirete per questo, ma pulirla bene fra un uso e l’altro è fondamentale! Quando avete finito va lavata, bollita in acqua per 5 minuti e riposta nel suo sacchettino di lino. Poche e semplici regole per garantirvi il massimo della sicurezza senza impazzire.
- E’ davvero economica?
Sì, ma non è tutto oror quello che luccica. Diciamo che la potete considerare un investimento. Una costa pochi euro, circa 30, e se tenuta bene durerà anche più di 10 anni.
Questo comunque significa, e voglio sottolinearlo bene, che dovrete fare attenzione a tenerla nel migliore dei modi, un piccolo impegno per favorire un bel risprmio nel tempo, è sempre uno dei principi base del minimalismo!
Potreste valutare di acquistarne 2, avere sempre una scorta in borsa o usurarla la metà, non so, vedete voi, io ne ho una e va bene così. la cosa che però dovrete considerare prima di gridare allo scandalo è che potreste doverne cambiare più di una prima di trovare quella giusta.
Ho sentito gruppi su facebook con donne indignate perchè siti come il mio avevano promesso loro il risparmio della vita e invece appena comprata una coppetta da 30€ ecco che non va bene e tutto il guadagno è perso. Vi prego, no! Abbiate cervello quando leggete le cose! Nella prossima domanda vi spiegherò che cosa intendo ma davvero, per rispettare il vostro corpo dovete essere consapevoli che esso è diverso da tutti gli altri e non esiste la formula assoluta che si possa leggere sul web. Sceglierete una coppetta mestruale sulla base di consigli vari e speriamo tutti che sia perfetta, ma potrebbe non esserlo. In tal caso dovrete acquistarne un altra e riprovare, finchè non troverete quella giusta. Di certo secondo me siamo lontani dal costo di tutti gli assorbenti di buona qualità che potreste acquistare in una vita!
La coppetta mestruale è un investimento per il vostro futuro, un buon investimento economico in tutti i casi ma anche un investimento in termini di meno sprechi, meno rifiuti e in termini di rapporto col vostro corpo.
- Quale scelgo? Come mi accorgo se va bene oppure no?
Ce ne sono mille! Ecco il problema! Quando ho iniziato io non era un prodotto così comune e non ho fatto una grande esperienza, ma sono stata fortunata e ho trovato il modello giusto per me abbastanza al volo. Nello specifico ne ho provate 2, una era veramente troppo rigida e mi causava dolore, l’altra, è stata perfetta.
Di seguito vi incollo il link ad una ricerca di prodotti su Amazon, così potrete vedere un po’che cosa offre il mercato e farvi un’idea dei mille tipi e modelli in circolazione.
Non vi spaventate però, il mio consiglio è quello di leggere le caratteristiche di ognuna e riflettere sul vostro corpo per capire che correlazione ci potrebbe essere tra la forma e la consistenza e il vostro organismo. Per farvi capire meglio vi invito a leggere la guida che trovate su questo sito, dedicata al rapporto tra coppetta e cistite, molto molto utile:
- E’ davvero ecologica?
Ovviamente sì! Senza tediarvi coi numeri, pensate solo al fatto che produrrete zero rifiuti da lì in poi se non la coppetta stessa se vorrete buttarla via.
Se sbagliate o se entrate in menopausa ma la coppetta è ancora buona, se il vostro doppione non l’avete quasi mai usato, potrete valutare anche l’idea di passarla di seconda mano. E’ un’idea un po’strana con cui fare i conti ma una volta sterilizzata e pulita alla perfezione sarà come se non l’aveste mai usata, e il vostro investimento sarà ancora più ripagato dalla nuova vita che darete ad un oggetto anzichè buttarlo.
Non dovrebbe essere necessario dirvi che zero rifiuti significa zero rifiuti anche se siete in giro, in mezzo alla natura, in campeggio, a casa di altri o chissà dove. Non dovreste nemmeno con i normali assorbenti ma comunque non sarete mai più imbarazzate da quello che dovete gestire e buttare via.
Eliminare le cose usa e getta è stato uno degli atti più liberatori e gratificanti di tutta la mia vita.
- Migliorerà anche la mia vita?
Probabile. Vi accennavo poco fa al rapporto col proprio corpo. Soprattutto per una donna, il rapporto col proprio corpo e il proprio ciclo è spesso una gran bella fonte di conflitti, ansie e vergogne, da qui la necessità di ritrovare anche un sano rapporto con se stessi durante il proprio viaggio verso il minimalismo.
L’uso della coppetta mestruale offre una buoan scusa per conoscersi meglio e accettare alcune parti di sè verso le quali a volte si prova vergogna. Bisogna per forza imparare ad ascoltarsi per capire se la coppetta è confortevole e adatta a noi. Bisogna anche abituarsi all’idea di toccare il proprio corpo, lavorare coi propri muscoli e sporcarsi col proprio sangue. Inoltre la coppetta spinge a tenere sotto controllo la quantità di sangue perso, il che è un enorme bene ma anche una cosa un po’splatter. Può essere difficile tutto ciò, conosco molte donne che hanno un grosso tabù a riguardo.
Mi rivolgo un attimo solo alle donne qui; non importa se volete ammetterlo oppure no, non serve che ne parliate a nessuno se non volete, ma a volte sfidare la propria zona di conforto è catartico. Provate ad uscire dal comodo cerchio del “compro gli assorbenti che dice la pubblicità come fanno tutte le donne”, che sono bianchi, morbidi e danno quel po’di senso di igiene apparente, che poi si buttano e ci permettono di fare quel gesto, il buttare via, che sembra far scomparire le cose sporche. Conoscere il proprio corpo ed entrarvi in contatto è più difficile, più intimo, ma ne guadagnerete emotivamente.
- Quale consiglieresti?
Eccoci qui! Alla domanda che io farei quasi per prima.
Vi consiglierei quella che uso io. Non tanto perchè sia perfetta, come vi dicevo non esiste la coppetta perfetta per tutte e dovrete provare per trovare la vostra, ma è giusto che da qualche parte uno incominci e, per le caratteristiche che sono piaciute a me comunque mi sento di consigliarvela come primo tentativo.
Io utilizzo MoonCup perchè per me è comoda, si adatta al mio corpo e non perde. Perchè soffro molto di cistite e questa è davvero molto morbida, non mi da fastidio e non peggiora la situazione. Inoltre ha due misure fra cui scegliere e la taglia A sembra che vada bene per una donna media. Si pulisce facilmente, si conserva bene e per ora, dopo 6 anni di utilizzo, non da segni di cedimento.
Vi metto anche il link per acquistarla su Amazon
MoonCup Taglia A – Sul sito indicano per tutte le donne sopra i 30 o che hanno già partorito almeno una volta. Io mi sento di indicarla un po’per tutte le donne che non sono più delle adolescenti. Io ho iniziato con questa a 20 anni, senza problemi.
Mooncup Taglia B – per ragazze molto giovani o per chi ha un canale vaginale molto stretto (o muscoli molto sviluppati)
- Ultima fatidica domanda, e forse più importante, al di là del mondo dei pony rosa di marzapane…ci sono dei difetti?
Certo che sì! Nessun prodotto è perfetto in assoluto! Non solo ogni donna deve trovare la coppetta giusta per lei ma anche trovare la giusta soluzione in generale per il proprio corpo, le proprie esigenze e il proprio stile di vita.
In generale, per la mia esperienza:
Le irritazioni sono scomparse del tutto ma soffro comunque di cistite (non correlata alla coppetta, ce l’ho sempre avuta questa bella inclinazione), la coppetta non la peggiora ma quando il ciclo arriva e so che non è il caso è meglio se non la metto.
Sono diventata brava a svuotarla, toglierla e metterla, ma sono comunque un tipo maldestro e se so già che dove andrò troverò dei luridi bagni pubblici magari è meglio se non la uso. Va benissimo a casa mia, degli amici, al lavoro, nei locali che conosco e di cui mi fido. Non va altrettanto bene sui mezzi con bagno, come i treni, nelle stazioni e in luoghi terribili come le feste della birra.
Non posso metterla prima che arrivi il ciclo e preferisco non metterla per lo spotting finale, questo significa che in quei giorni (uno, due prima e due, tre dopo) mi serve un salvaslip, il che significa che qualcosa lo devo comunque comprare e che produrrò rifiuti. Per questo punto vedi le righe finali di questo articolo.
Non è ancora stata stabilita con certezza una correlazione fra endometriosi e la coppetta. Senza scendere nel dettaglio se la usate di notte è possibile che del sangue risalga e ristagni dando forse origine a qualche probabilità in più di avere un’endometriosi. Detto questo finchè la scienza non avrà le idee chiare ognuno è tenuto a fare le sue considerazioni. La mia è che soffrendo di ovaio policistico mi sento già abbastanza a rischio, e preferisco non tenerla di notte. Tutto qui.
A volte ancora riesco a non infilarla bene, in genere non succede ma per non correre rischi quando ho un abito bianco o corro davvero concretamente il rischio di fare delle figure orribili, posso valutare l’idea di usare un salvaslip. Tendenzialmente questa ipotesi è abbastanza remota.
L’igiene prima di tutto in questo caso, quindi quando arriva il ciclo devo averla già sterilizzata per poterla usare. Io ho un ciclo estremamente irregolare che qualche volta compare a casaccio, quindi non proprio tutte le volte è già pronta e devo usare un mezzo di ripiego per qualche ora.
Tutto ciò per dirvi che ad un corpo imperfetto corrisponde la necessità di cercare bene, informarsi e trovare il proprio sistema. Per me la coppetta mestruale (e la MoonCup in particolare) è stata una grossa rivelazione, un grosso passo e un enorme beneficio. Risparmio tantissimi soldi, non contribuisco a rifiuti e inquinamento e gestisco meglio il mio corpo rispettandolo. Tuttavia non ha potuto essere per me e non sarà mai l’unico metodo di gestione dell’igiene femminile. Ho dovuto continuare il mio viaggio e inserire nella mia routine anche l’uso degli assorbenti lavabili. Un’altra bella rivoluzione di cui voglio parlarvi nel prossimo articolo!
Nel prossimo articolo quindi vi parlerò di cosa sono e come funzionano gli assorbenti lavabili, di come sembrino una cosa fuori dal mondo ma poi in realtà non lo siano. Di come li ho introdotti nella mia routine di igiene femminile completando il cerchio già iniziato dalla coppetta mestruale e trovando un sistema completamente zero sprechi, zero rifiuti, zero costi che ha dato un grosso contributo alla mia vita nel minimalismo.
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